La nascita della bicicletta
La bicicletta nacque alla fine del ‘700 quando Mède de Sivrac inventò il celerifero. Si trattava di un aggeggio composto da due ruote collegate a un asse di legno e senza pedali.
Il progetto fu poi migliorato da Karl von Drais nel 1817 che aggiunse il manubrio. Questa versione prese il nome di draisina.
Negli anni ’60 dell’ottocento vennero aggiunti i pedali, applicati sulla ruota davanti, e nacque quindi il velocipede. Era formato da una grande ruota anteriore e un piccola posteriore e proprio per questo era considerato molto pericoloso.
I cambiamenti più importanti ci furono quando, nel 1885, John Kemp Starley inventò la safety bicycle, ovvero la prima bici con trasmissione a catena: i pedali non erano più montati sulla ruota anteriore ma su una catena collegata alla ruota posteriore alla quale trasferiva il movimento. Tre anni dopo John Dunlop inventò lo pneumatico, ovvero un tubo di gomma riempito d’aria che ricopriva la ruota e si riusciva ad adattare alle diverse sconnessioni del terreno e attutire gli urti.
La diffusione della bicicletta
La bicicletta ebbe rapidamente successo in tutto il mondo, ma, per lo più, tra le persone della classe media. Soprattutto in Italia nacquero associazioni che promuovevano ciclismo turistico, chiamate “veloci club” e nel 1894 fu fondato il touring club ciclistico italiano. Gradualmente la bicicletta, da strumento ricreativo delle classi medie, divenne il mezzo di trasporto più usato dai ceti meno elevati, anche se la sua diffusione variava in base al luogo.
Il ciclismo sportivo
Rapidamente, dopo la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto, nacque anche il ciclismo sportivo. Le prime corse erano definite classiche e alcune si corrono ancora oggi. Un esempio è la Parigi-Roubaix. Nacquero anche, nei primi anni del 900, i giri a tappe come il Tour de France e il Giro d’Italia. Anche sulle strade di San Giovanni in Marignano si svolge una gara ciclistica per la categoria Juniores: il Gp Colli Marignanesi.
Alberto B.